Cosmo, Frah Quintale, Enne, Dolores O’Riordan e un elogio del silenzio

Il nuovo post di Stormi esce, come sapete, tutte le settimane una volta alla settimana. Difficile che non sia puntuale.
Quando ho appreso della morte di Dolores O’Riordan, leader dei Cranberries, stavo per pubblicare il nuovo post. Poi ho pensato che non fosse giusto parlarne in quel momento. All’inizio, quando la notizia mi è balzata davanti agli occhi non sapevo bene cosa dire o scrivere, così ho preferito, per una volta, dare spazio per un po’ al silenzio. Anche perché non ci sono, allo stato attuale delle cose, leggi che obblighino a esprimersi sui social sulla morte di qualcuno. Anche se poi, nella realtà dei fatti, sembrerebbe una sorta di nuovo sport nazionale. L’unica cosa che forse potrebbe avere senso fare sarebbe un rapido excursus sulla carriera dell’artista scomparso oppure raccontare ciò che quell’artista ha significato per qualcuno.

Così, un paio di giorni fa, ho pubblicato su Mescalina un pezzo breve e molto intimo su Dolores.

Certamente la scomparsa di un musicista o di uno scrittore, di uno sportivo o di una figura pubblica a noi cara, è sempre una perdita enorme, che provoca uno shock. Ogni volta è come se una piccola parte di noi stessi ci abbandonasse, partisse per un viaggio lunghissimo e senza ritorno.
Io penso che quando qualcuno vicino a noi – fisicamente o spiritualmente o entrambe – ci lascia non ci sia mai molto da dire. Oggi più che mai abbiamo dimenticato il valore del silenzio e di quanto a volte sia importante tacere.

Anselm Grün scrive a proposito: Il silenzio è il sentiero spirituale per eccellenza. Nel silenzio incontriamo noi stessi e la nostra realtà interiore. Ma il silenzio è anche una via per liberarci dai pensieri che ci occupano costantemente. Non si tratta di un silenzio esteriore, ma di un silenzio del cuore. Il silenzio esteriore, tuttavia, può essere daiuto affinché il cuore taccia, affinché le emozioni si acquietino e smettano di condizionarci”. Oppure, come dice Caparezza, per non allontanarci troppo dal nostro contesto: Il silenzio è doro e tu lo svendi ai peggior offerenti.

Il silenzio, a differenza di quanto la società ci vuol far credere, produce una forte sensazione di esistere e genera consapevolezza più di qualunque altra esperienza esistenziale.

Tornando a noi, nel caso non foste riusciti a leggerlo, vi segnalo il post della settimana scorsa di Stormi, che in qualche modo, nel suo piccolo, ha contribuito affinché il termine itpop fosse divulgato e utilizzato finalmente dai media. Le battaglie terminologiche sono sempre fini a se stesse. Però, dài, ci siamo divertiti.

In questa settimana e mezzo sono uscite cose stupefacenti e attese.

Tra i dischi nuovi, come molti sanno già, troviamo Cosmo con il suo doppio “Cosmotronic” che sfonda qualunque reticenza: forse il suo miglior disco di sempre. Oppure Filippo Dr.Panìco con “Rovinare tutto”. E poi ancora i Dunk, con Luca Ferrari dei Verdena, appena usciti con l’album omonimo. O Weird Bloom che se ne escono con un “Blisstonia” a dir poco esplosivo. Ricordiamolo così. O ultimo ma non ultimo, uscito da un paio di settimane, Osc2x con “Sell everything”, album che spacca e dovete fidarvi e basta. Oppure ancora l’ultimo disco di Bianco, “Quattro”, uscito oggi. Mentre i Ministri il 9 marzo faranno uscire “Fidatevi”. Non so voi ma io dopo “Cultura generale” mi fido veramente molto poco. Li aspetto al varco.

Torna il sorriso se penso a Frah Quintale che ha fatto uscire un gran clip per “Floppino”:

Oppure il nuovo e bel video dei Pinguini Tattici Nucleari Tetris, uscito proprio oggi, poche ore prima della pubblicazione di questo post.

E poi, ok ci ho provato, volevo far finta di nulla, ma è impossibile. Takagi & Ketra vanno citati perché escono con “Da sola / In the night” ft. Tommaso Paradiso ed Elisa, che se non altro ha il merito di avere un video che spacca con Tommy Paradise tennista vintage ed Elisa bionda fisicamente un casino migliorata per ‘sto video.

Tra le notizie più importanti l’imminente uscita del nuovo disco de Lo Stato SocialePrimati”.
È quasi pronto poi il programma di Brunori Sas su Rai3 “Brunori Sa” in onda a partire da marzo. P
oi, mi dicono dalla regia che sulla pagina facebook Le Rane ci saranno presto novità interessanti. Ma fate finta che non vi abbia detto niente.

Le quattro cover che mi sono piaciute di più questa settimana sono:

  • Shitty Otamatone Covers “Da sola / in the night” by Takagi & Ketra ft. Tommaso Paradiso, Elisa.
  • Il cantautore misterioso con Ce que tu me manques”, cover versione francese di “Cosa mi manchi a fare” di Calcutta.
  • Kleopatra che stravolge in modo molto figo Almighty della Dark Polo Gang.
  • Irene Dandelion con Passionfruit” di Yaeji, che dà il meglio di sé.

La cosa più divertente della settimana però forse è stata l’uscita del nuovo singolo, totalmente autoprodotto, di Enne Al centro di una guerra. Il video è stato un esempio di lancio virale attraverso una serie di stories e dirette via social. Contemporaneamente all’instanst viral video, composto da decine e decine di stories di amici, il pezzo di Enne suonava tra l’1.30 e le 2.00 di sabato al Covo a Bologna, all’Ottobit a Firenze, all’Ohibò a Milano e poi ancora nelle camerette, per le strade a Roma, Berlino, Londra, Parigi, Varsavia e Sydney.

Dentro ci sono anche io Natan Salvemini/Stormi, al minuto 2.45. E lo dico per chi mi manda dischi o cose da sentire al mio indirizzo di posta o sulla messaggistica varia dei canali social di Stormi (Facebook, Instagram e una playlist su Spotify con dentro le cose belle che segnalo ogni settiamana): ci tengo a precisare, caso mai vi stessero venendo strane idee, che il sottoscritto non fa marchette di alcun tipo. In questo caso è proprio Enne che, oltre ad essere un amico, è bravo e quindi ho accettato molto volentieri di partecipare al video del suo nuovo singolo. Dentro Stormi troverete sempre e solo musica di qualità.

In mail mi è arrivata un sacco di roba e non so quando riuscirò a smaltire tutto. In ogni caso promosso Luciano Panama: nonostante sia uscito a ottobre, ho ricevuto le sue cose da poco e mi sento comunque di segnalarlo. Alti e bassi, ma per gli alti vale la pena ascoltarlo. Se ti piacciono i primi Afterhours – tipo quelli di “Germi” – può piacerti. Come in “Ti solleverò” ad esempio.

Gristo era uscito non molto tempo fa con “Chissà” e mi va di ricordarlo.

Così come iTristi con “Palazzi” che mi sono piaciuti un casino. Teneteli d’occhio perché credo avranno molto da dire.

Voce incredibile per Maëlys che in “Be the journey” fa il suo debutto. Obbligatorio non perderla di vista.

Tra i promossi della settimana anche Tutte le cose inutili con “Vammi a fondo”: riescono ad autogestirsi magnificamente.

Così come Paletti con “Nonostante tutto”.

Bellissimo Ancora il nuovo singolo di Felpa, molto atteso dal sottoscritto:

Ennesimo capolavoro poi per Pop X con “Litfiga mid day remix”, uscito il 10 gennaio con un video rubato a un prediciottesimo.

CRLN ft. Dutch Nazari con “Da Capo” realizzano qualcosa che difficilmente lascia indifferenti. Anche se non so se la riascolterei.

I Sushi sul sofà mi sono sommariamente piaciuti con “Supermarket”.

Generic Animal con “Tsunami” ti smuove qualcosa dentro che poi si rompe e non si ripara più:

Arrivo infine ai bocciati della settimana, che a questo giro sono diversi.

Perina con “Conviene” non è riuscito ad entusiasmarmi, colpa forse di soluzioni un po’ troppo semplici e scontate.

Un altro che mi è arrivato in mail è Sintoh che con “Nintendo” mi spiace un casino, perché mi sta pure simpa, ma purtroppo a me non dice nulla. Non sento nulla, non vedo nulla. Magari alla prossima andrà meglio.

Un po’ classico Vittorio BelvisiFavola” e forse per quello non mi è piaciuto granché.

HattoriHanzo con “La sera con te” ft. Tropicalista forse è un po’ troppo forzato o forse è soltanto il timbro vocale che mi lascia un po’ freddo.

Lennon Kelly con “Mazapégul” mi ricorda quel tipo di celtic punk che lascia un po’ interdetti perché ci si chiede come sia possibile che esista ancora nel 2018. Comunque fa tantissimo musica datata e magari c’è a chi piace.

Che fatica gli Zagreb con “Nel buio”. Così come i Colonnelli con “Come Dio comanda”. Che per quanto sia un estimatore del genere, davvero proprio in questo caso non ci riesco.

Propongo a chiunque, dopo questo excursus finale nei meandri della musica che non ce l’ha fatta, di rifarsi la bocca con l’ultimo disco di quel genio di Indigo Quest che ho recensito per Rockit ieri. Ascoltatevene una a caso del nuovo disco qui.

La prossima settimana qui su Stormi ci sarà una sorpresa per tutti quelli che ascoltavano l’indie before it was cool itpop. Ma non voglio anticiparvi nulla.
Ora me ne ritorno al mio silenzio, prima che qualcuno mi faccia notare che questo post si intitola elogio del silenzio mentre in realtà io sto a parla’ da due ore.